lunedì 4 novembre 2013

un viaggio, una tappa, una ribollita

Lo scorso maggio ho intrapreso un viaggio verso Roma, per passare un po' di tempo con Meri Pop. La quale Meri Pop stava, quel giorno, a Firenze. Così, invece di andare direttamente a Roma il giorno dopo, ho fatto tappa a Firenze, dove i di lei amici, tra le altre cose, mi hanno portato a mangiare delle cose squisite, tra le quali la ribollita.

Ed è da maggio che aspetto che torni freddo per poterla riprodurre.

E lei, la Meri Nazionale, quatta quatta, neanche sapesse che in casa mia è iniziata la stagione della minestra almeno bisettimanale, oggi ha pubblicato la ricetta del Professor P. (ora non state a chiedermi chi è il Professor P., andate a leggerlo sul blog di Meri), che io, spudoratamente, riporto qui di seguito:

RIBOLLITA
cavolo nero
cavolo verza
1 porro
1 cipolla
2 patate
2 carote
2 zucchine
2 gambi di sedano
300 g. di fagioli cannellini
2 pomodori pelati
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
250 g. di pane casalingo raffermo

Mettere a bagno i fagioli per circa 8 ore, lessateli in due litri di acqua. 
In altra pentola fate rosolare la cipolla tagliata a fettine nell’olio di oliva, poi aggiungendo i pomodori (freschi a pezzetti o anche pelati per risparmiare tempo). 
Poi sedano e carote a pezzetti, una volta passiti le patate a pezzetti poi cavolo verza e per finire il cavolo nero a pezzetti privato della costola. 
Per insaporirlo meglio si può fare un ciuffetto di rosmarino (o  timo e rosmarino) legato, da levare a fine cottura prima di mettere il pane. 
Aggiungete via via tutte le altre verdure tagliate grossolanamente e fatele appassire piano piano per circa 10 minuti, aggiungete quindi l’acqua di cottura dei fagioli nonché la metà dei fagioli. L’altra metà li aggiungerete dopo averli passati al setaccio. 
Regolate di sale e pepe e fate cuocere a fuoco basso per circa due ore. 
Aggiungete il pane tagliato a fettine, mescolate bene e fate bollire per altri dieci minuti. 
Lasciate riposare e servite in piatti di coccio con un filo d’olio extra vergine possibilmente “nòvo”.

Non so se e dove troverò il cavolo nero, ma so di sicuro che non troverò un'altra Meri Pop, perciò, col vostro permesso, me la tengo stretta.

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